Riflettere e dubitare
Narciso s'innammorò
della propria immagine
riflessa nello stagno
e per raggiungerla andò incontro alla morte.
Forse convien dubitare
che a reclamare il diritto
di porre fine alla vita
quando la nostra immagine
ne vien devastata
è anch'essa una forma di narcisismo.
Un amore distorto
dall'immaturità.
Nella morte cerchiamo
di abbracciare
la nostra immagine
di cui c'eravamo innammorati.
Forse convien dubitare
che ci siamo negati
all'essenza dell'amore
anche quando eravamo
nel pieno del vigore.
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Riflettere senza giudicare
Non cè essere vivevente
che più dell'uomo
ha bisogno di vivere
in società.
Di questa ovvietà
ci siamo tanto nutriti,
e nei suoi pascoli
siam tanto nutriti
e nei suoi pascoli
siamo tanto pasciuti
fino a dimenticar
che più antica
della parola "società"
è la parola "amore".
E' questo il primario
essenziale bisogno
dell'essere umano:l'amore
Realizzare questo bisogno
significa realizzare
la fede.
Non la fede in
qualcuno o qualcosa
che ci è estraneo,
che altro da noi,
ma che è dentro
e oltre noi
fisicamente intesi.
E' la fede nella
nostra capacità di amare
e nella nostra capacità
di suscitare l'amore
negli altri.
E' la fede
nella nostra
specificità spirituale
più che la credenza
nella nostra
specificità sociale.
E' questa fede che
ci fa amare glia altri
per come sono
e ci fa essere amati
per come siamo.
Nessun incidente
o malattia,
pur riducendoci
a stato vegetativo,
può interrompere
questa "comunicazione" spirituale.
Le rose sono "vegetali"
eppure le amiamo,
le curiamo
e le doniamo
a coloro che amiamo
per comunicare il nostro amore.
Un essere umano
ridotto a vegetale,
di certo perde
la sua socialità ma,
chi con certezza
può dire che perde anche
la sua spiritualità?
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L'uomo di fronte a Dio
Da bambino avevo un cane
che forse amavo, eppur
lo maltrattavo, tirandogli la coda
e qualche volta un calcio.
Senza un lamento
lui lasciava fare
e mai mi evitava.
Mia madre allor dicea:
"E' un bimbo...per questo lo perdona,
se fosse adulto invece..."
Or che son uomo
i cani di più non amo
però non li maltratto.
Di loro ho rispetto,
e ancor più paura.
Al par di fronte a Dio
come bimbi siamo.
Forse diciam d'amarlo,
ma non lo rispettiamo,
e tampoco lo temiamo
se poi un altro uomo maltrattiamo.
Ma, spesso mi assale
un dubbio:
per Dio che siamo noi,
adulti oppur bambini?
E allora mi sovviene
ciò che dicea mia madre:
Se fosse adulto invece...
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Non un "caso"
Nel "caso" di Eluana
nella sua partita
tra morte e vita
son scesi in campo
tutti: la Chiesa ed il Governo,
politici, filosofi teologi.
La gente, il popolo
corre a riempir
gli spalti e,
proprio da tifosi,
ad ogni passaggio,
sia pur istituzionale,
tifano per l'uno
oppur per l'altro.
Quelli della curva,
tifosi sfegatati,
fanno perfin la "ola"
se un'azion dei "loro" è andata a segno.
Purtroppo, invero,
questo è un campo di guerra
dove si combatte in nome dei "valori".
Proprio per questo
tutti, di certo tutti,
ne hanno perso uno:
la dignità del silenzio.
Questo vociare
sguaiato non certo è dignitoso
e ancor meno è rispettoso
della sofferenza di coloro che su se stessi
hanno gravato la scelta di agir per via di scienza.
Solo alla coscienza
ne devono dar conto,
e a Dio, se ci si crede.
Taciamo tutti
se crediamo davvero
che Eluana sia una persona
e non soltanto "un caso".
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Contagio
Se sfogli un dizionario
e cerchi "contagio",
vi trovi solo l'accezione
in senso negativo,
come se solo il male
o una malattia
si possano trasmettere per contagio che,
poi, vuol dir contatto.
Eppur se ci si pensa
così non è.
Basti pensare
a Socrate e Gesù,
sommi maestri
per noi dell'occidente,
che proprio per contagio
hanno trasmesso amore e conoscenza.
Nessuno dei due , si sà,
scrisse nulla
perchè con la scrittura
di certo non trasmetti
al corpo e all'anima
il bene necessario.
Necessita l'esempio,
la coerenza tra il dire e il fare.
Invece, preti e politici,
quanto lor più difetta proprio la coerenza tra il dire e il fare
tanto più ci sbandierano innanzi agli occhi sacri testi,
mentre sovente,
proprio con l'esempio,
davvero ci "contagiano",
così come si legge
dentro il dizionario.
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Le leggi e la legge
Millenni fa, nel deserto,
solo e provato dal digiuno,
Cristo resistette saldo nella legge,
di fronte a Satana e alle seduzioni del mondo.
Nel mondo d'oggi,
la Chiesa seguace
di Cristo e della Legge,
invoca dallo Stato
nuove leggi per dare
a noi quella stessa saldezza
al posto della Legge.
Certo non siamo il Cristo,
al più poveri cristi,
pur se satolli di pane
e ancor più di scienza.
Ma se tu Chiesa
credi che non basti l'esempio di Cristo
a renderci cristiani,
credi davvero che lo diventeremo sol
perchè costretti da leggi dello Stato?
"La Verità vi farà liberi",
diss'Egli.
Senza libertà
non c'è ricerca e
senza ricerca mai
ci sarà speranza
di trovar la Verità.
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